//Passivo aggressivo: chi è, cosa fa, perché è nocivo

Passivo aggressivo: chi è, cosa fa, perché è nocivo


Passivo aggressivo

L’atteggiamento passivo – aggressivo è un comportamento borderline che talvolta può sfociare nel patologico. La definizione più in uso del disturbo è un “modo deliberato e mascherato di esprimere sentimenti di rabbia” (Long, Long & Whitson, 2008).

In altre parole, l’aggressività passiva viene nascosta da un comportamento amorevole e rinunciatario, spesso finalizzato a manipolare gli altri.

Identikit del passivo aggressivo

Il passivo aggressivo sceglie modalità di relazione apparentemente improntate all’affabilità, alla generosità e alla prossimità con l’altro. Dietro questa cortina di fumo, però, nasconde rabbia, aggressività, paura.

Cosa provoca questo disturbo? Spesso si tratta di lacune affettive. Il comportamento manipolatorio è finalizzato proprio a tenere vicino a sé le persone, per essere rassicurato.

Infatti non è raro che la persona con atteggiamento passivo aggressivo soffra anche di ansia, abbia paura di perdere le relazioni con gli altri, di ritrovarsi solo.

Quasi tutti assumiamo, a volte, atteggiamenti passivo-aggressivi a seconda della circostanza e dell’opportunità: quando questo,però, è il solo modo di comunicare e relazionarsi, siamo di fronte ad un vero e proprio disturbo.

Al contrario, per costruire rapporti equilibrati in famiglia, al lavoro e con gli amici è importante lavorare per costruire una comunicazione assertiva, cioè esprimere chiaramente i propri bisogni, le proprie opinioni, le proprie paure, la proprie emozioni positive e negative.

Come riconoscere un comportamento passivo aggressivo

Chi tende all’aggressività passiva adotta di solito i seguenti comportamenti:

  • fa un uso denigratorio del sarcasmo e dell’ironia;
  • sceglie il silenzio come arma per far capire il suo disappunto, inducendo al senso di colpa e manipolando le persone;
  • rifiuta un atteggiamento costruttivo e sottolinea solo gli aspetti negativi delle cose e delle persone;
  • non porta a termine i suoi compiti e cerca di far ricadere sugli altri le responsabilità delle sue inadempienze;
  • prova ansia, si aspetta solo cose negative e riversa questo stato ansioso sulle persone con cui si relaziona;
  • parla male degli altri, giudica tutto e tutti con negatività;
  • si vittimizza e incolpa gli altri del suo stato;
  • dietro un aspetto apparentemente accomodante, si nasconde un atteggiamento ostile.

Perché questo comportamento fa male a se stessi e agli altri

Il passivo aggressivo non riesce a esprimere appieno le sue emozioni, per questo non entra mai davvero in empatia con gli altri.

Tale incomunicabilità è un ostacolo alla creazione di relazioni stabili, sincere e durature. Spesso è proprio la paura di essere, ancora una volta, deluso da relazioni prive di affetto sperimentate nei primi anni di vita a indurre l’aggressività passiva. Di conseguenza il comportamento passivo aggressivo fa male, in primo luogo, alla persona che lo adotta.

Anche chi sta vicino a queste persone, tuttavia, è penalizzato. Rischia di diventare vittima di comportamenti manipolatori e denigratori e di essere assorbito in una spirale di negatività, pessimismo e giudizio verso di sé e verso gli altri.

Un percorso psicologico può aiutare a correggere e a modificare questo comportamento nella direzione di una comunicazione assertiva, più funzionale ed equilibrata. 

Riformulare i pensieri, rivalutare le sensazioni e il punto di vista con cui guardiamo gli altri e “l’altro me stesso” per cambiare il comportamento: una scelta che può cambiare in meglio la vita di chi usa un comportamento passivo aggressivo e delle persone che gli sono accanto.


Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il consulto di uno specialista.

Per ulteriori informazioni contatta la dott.ssa Ada Antonelli.