Catfishing: roba per narcisi o per truffatori?
Il fenomeno del catfishing è esploso con l’avvento delle chat. Con questo termine si indica l’azione di costruire una falsa identità per adescare altre persone con cui instaurare relazioni (virtuali).
A volte si tratta di persone insicure che costruiscono un’identità parallela per sentirsi più attraenti. In altri casi, sono soggetti con disturbi psichiatrici di matrice narcisistica. Molto spesso, invece, sono vere e proprie truffe per estorcere denaro alle vittime.
Come riconoscere il catfishing
I catfish creano profili social o avatar in cui propongono una versione di sé attraente. Belli, ricchi, gentili, romantici. A dir poco perfetti. In questo si rivela un tratto tipico del disturbo narcisistico di personalità, che ad essere onesti è ampiamente diffuso nella nostra cultura.
In questo modo adescano la vittima intessendo lunghe conversazioni che spesso sfociano in vere e proprie relazioni virtuali. Un programma TV americano molto noto, Catfish – False Identità, racconta da anni le storie di vittime adolescenti. Tuttavia, il fenomeno può riguardare persone di tutte le età.
Ma come riconoscere i segnali del catfishing? Il catfish rimanda continuamente incontri dal vivo e videocall, non si mostra dal vivo o – se lo fa – lo fa molto sporadicamente.
Le relazioni continuano per mesi o anni, in maniera morbosa, solo per via scritta.
A questo punto, possono esserci due possibili sviluppi:
- la situazione va in stallo e la vittima accetta di proseguire in questo modo, o interrompe la relazione. Di solito, questi catfish sono soggetti narcisisti o soggetti estremamente insicuri, che hanno instaurato una relazione virtuale e truffaldina per ottenere gratificazione;
- il catfish inizia a raccontare storie di malattie, pericoli, difficoltà per le quali ha bisogno dell’aiuto economico della vittima, che finisce per elargire moltissimi soldi ad un truffatore economico. Probabilmente ricordiamo tutti, per esempio, la storia del campione di volley Cazzaniga raccontata in TV da Le Iene e poi riportata su tutti i media.
Non di rado, il catfish ruba foto e informazioni personali altrui per costruire la propria falsa immagine. Una piccola nota: il furto di identità è un reato punito dal Codice Penale. Chi lo subisce è a tutti gli effetti una vittima collaterale del catfish.
Quanto incide il culto di sé?
Nel fenomeno del catfishing incide molto il culto di sé, inteso come tendenza diffusa nella cultura occidentale.
Tutti i catfish sono truffatori e tutti i catfish sono narcisi. Il catfishing è una vera e propria manipolazione della realtà – e della psiche delle vittime – per ottenere gratificazione o soldi.
In una piccola percentuale, l’impronta è la stessa di chi si mostra sui social sempre al meglio, inventando una vita perfetta che – per forza di cose – non può esistere. L’obiettivo è convincere gli altri di una realtà che non c’è, di un apparire che non corrisponde all’essere. Il compenso è la gratificazione.
Tutti, oggi, siamo un po’ narcisisti.
Per arrivare al punto di fare catfishing tuttavia bisogna probabilmente avere un disturbo narcisistico patologico, per non tenere conto delle emozioni delle vittime.
La raccomandazione è di fare attenzione agli incontri virtuali, soprattutto quando non si trasformano mai in persone in carne ed ossa ed in relazioni affidabili nella vita reale.