//Psicologia: maneggiare con cura

Psicologia: maneggiare con cura


psicologia: donna guarda se stessa in negativo

La psicologia, secondo la definizione dell’Enciclopedia Treccani, è la  “Scienza che studia i processi psichici consci e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.)”.

Come scienza, richiede rigore e serietà. Affrontare la conoscenza di sé o un percorso con uno psicologo sono questioni delicate, richiedono tempo, energie, spesso sofferenza, perché ci  portano a mettere in gioco le nostre convinzioni e, talora,  a cambiare la nostra prospettiva delle cose e ad avere una diversa immagine del mondo e della nostra vita.

Ogni persona ha il suo bagaglio, la sua storia. Le circostanze cambiano, così come i punti di vista e le modalità con  cui si è disposti ad affrontare ostacoli e ad abbracciare  eventi positivi. Per questo bisogna fare molta attenzione quando si fa affidamento a contenuti di psicologia spiccia, molto spesso disponibili online: contenuti generalizzanti, che spesso celano una visione prescrittiva della psicologia. Per esempio: “Elimina dalla tua vita ciò che ti fa soffrire”, oppure “Pensa positivo e ti accadranno cose belle”. La vita (e la vita psichica a maggior ragione) non è così semplice, e lo sappiamo.

Psicologia, auto-aiuto e best seller, un susseguirsi di trend sul tema della psicologia 

Il mercato della psicologia su larga scala è un mercato florido, fatto di best seller e contenuti seguitissimi, tutti orientati all’autoaiuto e all’autoefficacia. Molto spesso libri, post, articoli e video prescrivono dei comportamenti attraverso i quali possiamo risolvere i nostri problemi. Non si tratta necessariamente di consigli dannosi, ma senz’altro di consigli generalizzanti e spesso banalizzanti.

Questo mercato della psicologia per tutti è caratterizzato da un susseguirsi di trend e di mode del momento. A fare la parte del leone sono le prescrizioni sulla routine giornaliera per avere successo nella vita, sui 10 minuti di meditazione al giorno, sul pensare positivo, sul passeggiare nei boschi o chiudere i rapporti con chiunque ci faccia soffrire.

Quasi mai in un contesto così generico come quello della psicologia da web o da best seller, si tiene conto della complessità delle cose.

Il modo in cui una persona di sente dopo aver fatto una certa azione suggerita può dipendere da mille fattori diversi: cultura, censo, religione, credenze, inclinazioni personali, percezioni soggettive, storia di vita ecc.

Dimostrare il nesso di causa effetto tra “fare l’azione X” e “risolvere il problema psicologico Y” è molto azzardato e rischioso. Come si può pensare di dare un consiglio prescrittivo valido per tutti?

Le trappole dell’autoefficacia

La banalizzazione della psicologia si basa quasi sempre sul concetto di autoefficacia: se conosci il tuo problema e applichi questa soluzione, allora avrai successo. Inoltre, un mercato che spinge sul concetto di autoefficacia spinge inevitabilmente anche su quello di performance. Chi non riesce a mettere in pratica questi consigli di psicologia pop e ad auto-aiutarsi, può sviluppare senso di inadeguatezza, di disistima di sé e ansia creando ancora più smarrimento, specie in persone con una fragilità di fondo.

Peraltro, conoscere il problema e agire per risolverlo non sempre vanno di pari passo: questo atteggiamento è molto comune e rientra nello scenario delle dissonanze cognitive.

Purtroppo non sempre prendere consapevolezza di una situazione problematica è sufficiente a dirimere il nodo della questione. La soluzione non è sempre a portata di mano

La psicologia da best-seller e da social, invece, sembra proporre proprio uno schema 1 a 1: un problema, un rimedio. Questa visione è vicina a quella del pensiero positivo per forza, un’altra buona idea che se estremizzata e banalizzata può portarci a credere sia sufficiente essere ottimisti per essere felici e sereni.

Lo schema mentale che ci spinge a pensare che la soluzione ai nostri problemi abbia sempre un rimedio a portata di mano è purtroppo una bugia. La vita ci insegna che non è sempre possibile risolvere le situazioni che ci fanno soffrire. 

La soggettività è il nodo centrale della scienza della psicologia

La questione è, infatti, ben più complessa e profonda. Da un lato richiede metodo scientifico e dall’altro invece affonda saldamente le radici nella soggettività di ciascuno. Per questo motivo i percorsi psicologici dovrebbero essere centrati sulla persona, sul “suo mondo comportamentale”, alla ricerca di quel milionesimo di diversità che la rende unica. 

Un percorso di psicologia efficace e serio richiede, sì, la comprensione del problema, ma anche un’analisi delle nostre percezioni ed emozioni al riguardo, dei nostri giudizi, dei nostri pensieri e dei nostri schemi di comportamento. Si tratta di percorsi più o meno lunghi, ma non certo immediati, non di rado dolorosi, che non sempre riusciamo a fare da soli. 

La ricerca del benessere e dell’equilibrio non possono essere percorsi scritti a priori. Ciascuno di noi ha il diritto di migliorare la propria vita e di trovare il modo per affrontare – o convivere – con disturbi psicologici, patologie psichiatriche, problemi quotidiani, eventi traumatici ecc.

Le modalità e le strategie con cui ciascuna persona affronta e riesce a gestire problemi e difficoltà  sono strettamente soggettive, non possono essere giudicate dall’esterno, né possono essere prescritte dall’alto.

Lo psicologo che accompagna il paziente in un percorso reale, serio e approfondito non dà ordini o prescrizioni.  Aiuta, invece, il paziente a riflettere su pensieri, percezioni e azioni per trovare la migliore soluzione possibile di equilibrio psicologico con le risorse disponibili  in quel particolare momento della sua vita. Io credo che ciascuno faccia quello che può fare e la cosa più saggia sia comprendere e accettare questo dato di realtà.

Questo articolo contiene riflessioni generali sull’argomento, non fa riferimento a fatti o persone nello specifico, e non sostituisce in alcun modo il parere di uno specialista. 

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