Sbalzi d’umore? Impara a conoscere le tue emozioni
Gli sbalzi d’umore sono rapidi e improvvisi cambiamenti della propria condizione emotiva. Le emozioni, positive e negative oscillano repentinamente, senza causa apparente, da una parte e dall’altra, determinando comportamenti inusuali, spesso aggressivi, a volte violenti, creando disagio a chi soffre di questi disturbi e preoccupazione e disagio a chi è intorno a lui.
Le circostanze esterne, come è ovvio, influenzano il nostro umore: per questo reagire emozionalmente in modo adeguato alle buone o alle cattive notizie, alle situazioni piacevoli o a quelle spiacevoli è un processo del tutto fisiologico.
Cerco di spiegarvi in questo articolo come capire quando una situazione non è da sottovalutare, imparando a riconoscere le emozioni e la loro appropriatezza in quanto a durata, frequenza ed intensità rispetto alle situazioni.
Perché si manifestano gli sbalzi d’umore
Provare sbalzi d’umore è normale. Generalmente l’umore cambia lentamente e non ci si accorge dei cambiamenti. Quando invece gli sbalzi sono repentini, per un periodo di tempo prolungato, non adeguati e non “commisurati” alla situazione, allora può essere utile e necessario rivolgersi a un professionista.
L’umore è regolato da neurotrasmettitori/ormoni sintetizzati nel cervello. Avete mai sentito parlare per esempio di dopamina e serotonina come ormoni del buonumore e del piacere?
La produzione e la trasmissione di questi ormoni a livello cerebrale, può essere in alcuni casi disfunzionale, carente o eccessiva a causa di:
- malattie neurologiche come per esempio il morbo di Alzheimer,
- malattie psichiatriche come per esempio la sindrome bipolare,
- assunzione di farmaci che interferiscono sugli ormoni stessi,
- forti traumi,
- condizioni di stress psicofisico prolungato nel tempo
- alterazioni ormonali, ad esempio nelle donne durante il ciclo mestruale, in gravidanza o in menopausa o, in entrambi i sessi, nell’adolescenza.
Cosa può succedere a chi soffre di sbalzi d’umore
Gli sbalzi d’umore, se perdurano nel tempo, sono causa di litigi e malintesi sia nei rapporti amicali, lavorativi e di coppia. Diventa faticoso e difficile stare accanto a una persona che cambia umore continuamente, perché i messaggi che invia sono contrastanti, diversi e finiscono con il disorientare e destabilizzare chi ne soffre e chi con lui interagisce.
Succede frequentemente che piano piano le persone si allontanino da chi è afflitto da questo disturbo: si rompono le amicizie, le relazioni di coppia vanno in crisi, la situazione lavorativa diventa difficile e, non di rado, insorgono altri problemi (agitazione, disturbi del sonno, disordini alimentari, difficoltà di concentrazione, aggressività…). Talora si aprono le porte alla depressione.
Quando rivolgersi allo psicologo
Escluse o rilevate cause organiche, è utile rivolgersi a uno psicologo quando gli sbalzi d’umore impediscono di vivere serenamente la quotidianità e interferiscono negativamente nelle relazioni interpersonali.
In condizioni non patologiche, gli sbalzi d’umore sono legati nella maggior parte dei casi a stress o fasi ormonali che si innestano su un vissuto che rende il paziente vulnerabile, fragile ed emotivamente più esposto.
Nella mia esperienza ho sperimentato che lo psicologo può aiutare chi soffre di questo disturbo ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, di come queste si presentano, di come vengono percepite, in che modo vengono manifestate, con quale intensità, con quale frequenza, le ricadute che hanno sul comportamento e le conseguenze che determinano nella propria vita.
Lo psicologo, quindi, può aiutare a individuare la causa degli sbalzi d’umore, accompagnare e sostenere la persona nell’assunzione di comportamenti funzionali nella direzione di un equilibrio emotivo più stabile per una migliore qualità di vita.
Se necessario può indirizzare il paziente verso la consulenza di uno psichiatra o di un neurologo per chiarire dubbi, incertezze e affrontare un percorso condiviso con altre figure specialistiche.
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Queste informazioni sono indicative e non sostituiscono il parere del medico o del professionista.
