//Alcol e giovani: i rischi, le cause e gli strumenti di prevenzione

Alcol e giovani: i rischi, le cause e gli strumenti di prevenzione


Alcol e Giovani psicologa Ada Antonelli

Sempre più giovani, anche minorenni, consumano alcol fino allo stordimento in maniera non occasionale, ma sistematica e frequente.

Questo rapporto tra giovani e alcol porta due tipologie di rischio:

  • a breve termine può indurre comportamenti immediatamente pericolosi come la guida in stato di ebbrezza;
  • a lungo termine può compromettere lo sviluppo cognitivo e cerebrale dei ragazzi. Per questo i rischi del consumo eccessivo di alcol negli adolescenti sono maggiori che negli adulti.

Alcol e giovani: i rischi per lo sviluppo del cervello “razionale”

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l’abuso di alcol fino a perdere il controllo (binge drinking), può compromettere lo sviluppo del cervello “razionale” degli adolescenti.

Ciascuna area cerebrale è responsabile di una determinata funzione. La corteccia prefrontale è quella che in larga parte induce a compiere scelte razionali, è preposta a calibrare i rischi, prendere decisioni avvedute, incamerare e trattenere informazioni e ricordi.

Il processo di maturazione di quest’area termina in età adulta: per questo gli adolescenti possono ricercare la propria indipendenza senza aver del tutto conquistato un pensiero razionale.

I dati e le ricerche scientifiche hanno evidenziato che l’abuso di alcol nei giovani possa danneggiare le strutture cerebrali, impedendo a lungo termine la maturazione della corteccia prefrontale. 

Che cosa potrebbe accadere? I giovani che assumono quantità eccessive di alcol potrebbero manifestare disturbi del comportamento e dell’umore, difficoltà a mantenere la concentrazione, problemi di memoria e carenze cognitive. In casi severi o associati a neuropsicopatologie o a problemi psicologici, le conseguenze dell’abuso di alcolici possono avere un impatto negativo importante sulle capacità relazionali, sociali e di autonomia personale, protratto anche quando i soggetti saranno adulti.

L’abuso di alcolici è sempre spia di un disagio?

Non sempre i giovani manifestano un disagio attraverso l’assunzione di alcool: infatti, il binge drinking è diffuso tra ragazzi e ragazze che provengono da tessuti sociali molto diversi tra loro. Si beve proprio per ubriacarsi, per sentirsi grandi, euforici, sicuri, favorire le capacità relazionali, alle feste, nei weekend. 

Tuttavia, soprattutto quando il comportamento non è occasionale ma reiterato e in chi arriva a sviluppare una vera e propria dipendenza, è molto frequente riscontrare disagi psicologici o problemi familiari. 

Per esempio, è il caso delle giovani ragazze che bevono a stomaco vuoto per sentirsi sazie ed evitare così di mangiare; oppure di chi si ubriaca sistematicamente per non affrontare situazioni dolorose o competitive, in cui i ragazzi si sentono soli e impotenti. Inoltre, per le persone (teenagers o adulte) che già avevano una dipendenza da alcool, la pandemia ha rappresentato un’ulteriore fonte di disagio.

Si stima che i consumatori di alcol, durante il lockdown siano cresciuti del del 20 per cento e le vendite di alcolici online hanno segnato un più 400 per cento.

Come prevenire che i giovani abusino dell’alcol

L’atteggiamento della famiglia rispetto a questo vizio è molto importante: per i rischi che comporta, il binge drinking non andrebbe incoraggiato come una bravata adolescenziale, ma anzi ostacolato e sanzionato.

Per prevenirlo è fondamentale che i genitori ascoltino i figli, le loro necessità, ne conoscano i pensieri, le preoccupazioni e che condividano esperienze e esempi di vita. Altrettanto utile è fare attenzione a eventuali spie di comportamenti anomali, già a partire dagli 11 anni, età in cui, secondo le ricerche, i teenagers italiani iniziano a consumare bevande alcoliche.

Inoltre, se un adolescente manifesta un disagio di tipo depressivo, ansioso, di eccessiva insicurezza  o manifesta sintomi di disturbi alimentari o vive situazioni di emarginazione a casa o a scuola, è indicato iniziare un percorso di psicoterapia

Recarsi dallo psicologo, infatti, può aiutare a prevenire che un lieve disagio possa trasformarsi con il tempo in un grande problema, che a sua volta induca a scelte dannose come quella dell’abuso di alcool.

Per informazioni, contatta la psicologa dott.ssa Ada Antonelli.

Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il consulto di uno specialista.