Come combattere la depressione
Come combattere la depressione? Come aiutare un familiare o un amico a guarire? Questo disturbo dell’umore, molto frequente, ha un impatto davvero pesante sulla vita di chi ne soffre. La malattia non coinvolge solo la persona che ne è affetta, ma anche i familiari e i cari.
In questo articolo, vorrei dare alcuni suggerimenti che si basano sulla mia esperienza clinica come psicologa a Forlì.
Si tratta sia di cose da fare, che di cose da non fare, per aiutare a guarire chi soffre di depressione.
Sono consigli di massima, perché ogni caso ha le sue particolarità. Prima di decidere come comportarsi è bene condividere informazioni e proposte con lo psichiatra, lo psicologo e/o il medico di fiducia.
Che cos’è la depressione
Prima, però, una breve descrizione della depressione maggiore o depressione clinica. Non si tratta solo di tristezza o malumore. Anzi, è una condizione patologica protratta nel tempo che ha sintomi psichici e anche fisici.
Chi è depresso perde interesse per le attività quotidiane, sperimenta il senso di inutilità, non riesce a conservare relazioni umane funzionali, non riesce a lavorare. Nulla sembra dare piacere o sollievo e perfino lavarsi, vestirsi, mangiare diventano azioni impossibili.
A livello fisico, si perde il sonno (o si dorme tutto il giorno) e c’è un calo importante delle capacità attentive, della libido e dell’umore in generale. Non sono rari squilibri ormonali, perdita dei capelli, eccesso di fame o, viceversa, inappetenza.
Se uno o più di questi sintomi si protraggono per più di 15 giorni, anche in assenza di situazioni stressanti che possono giustificare un malumore, è importante chiedere aiuto allo psicologo e/o al medico psichiatra.
Cosa non fare
Ci sono alcune cose che non andrebbero fatte, per aiutare un amico o un familiare a combattere la depressione:
- non vergognarsi e non nascondersi: la depressione è una patologia e né il depresso né le persone che gli sono intorno ne hanno colpa;
- non forzare la persona a uscire o fare attività ricreative, perché potrebbe rinforzare l’idea che ha una responsabilità per la situazione in cui è caduta;
- non evitare di affrontare la malattia, che va accettata e richiede di essere presenti, per la persona malata, anche se quello del caregiver è un ruolo molto faticoso.
Come combattere la depressione
Cosa fare, allora? Per combattere la depressione consiglio di chiedere aiuto al medico di fiducia, allo psicologo o allo psichiatra già dai primi tempi in cui si manifestano i sintomi. Se lo stato depressivo si protrae per più di due settimane, suggerisco di intervenire.
Il medico o il medico psichiatra possono prescrivere farmaci in grado di aiutare l’organismo del depresso a riequilibrare le funzionalità neurologiche che regolano l’attività psichica. Tuttavia, ho sperimentato nella pratica clinica l’importanza della psicoterapia.
L’approccio cognitivo-comportamentale dà ottimi risultati perché educa il depresso a mettere in campo delle strategie mentali e di comportamento che lo aiutano a reagire alla malattia. Lo stesso vale per i metodi che si basano sulle teorie sistemiche e psicoanalitiche. Questo a motivo del fatto che, nonostante le differenze, tutti sviluppano la capacità di relazione con gli altri e quindi aumentano la fiducia in se stessi migliorando l’ autoefficacia.
La psicoterapia richiede tempo, è un percorso lungo e spesso faticoso per il paziente e i familiari, ma nel lungo periodo è ciò che può fare la differenza.
Se si ha vicino una persona che soffre di depressione e si vuole essere d’aiuto, allora, senza costringerla, è indispensabile farle capire che con l’aiuto dei professionisti e con il supporto dei familiari e degli amici, può guarire.
Per ulteriori informazioni o per prenotare un consulto psicologico, contattami.
Le informazioni riportate nell’articolo sono indicative e non sostituiscono il parere del medico o dello psicologo sui singoli casi individuali