//Demofobia: la paura degli spazi affollati

Demofobia: la paura degli spazi affollati


demofobia è paura degli assembramenti

La demofobia è specificamente la paura di trovarsi tra la folla, in un assembramento, in uno spazio gremito di persone.

Parente stretta dell’agorafobia (la paura di trovarsi in spazi aperti che non sono familiari) e della claustrofobia (la paura di trovarsi in luoghi chiusi), la demofobia è un disturbo diffuso già prima della pandemia. 

La demofobia si manifesta come un attacco di panico

Chi soffre di demofobia, quando si trova in spazi affollati, manifesta sintomi assimilabili a quelli di un attacco di panico:

  • sudore;
  • tremore;
  • tachicardia;
  • crisi di pianto;
  • paura;
  • urgenza di uscire dalla situazione che scatena la crisi.

Quando le crisi si ripetono, può innescarsi la paura di uscire di casa e di ritrovarsi in una situazione che può causare il disagio. Allora la demofobia diventa una vera e propria fobia sociale, che impedisce di vivere appieno la vita e le occasioni sociali.

Le cause generali e il ruolo della pandemia

Le cause di questo disturbo possono essere tante. 

Normalmente, se si sperimenta un attacco di panico durante un evento affollato (concerti, feste, processioni, comizi), il cervello potrebbe riproporre la stessa risposta in successive circostanze simili.

Oggi, però, con la pandemia la situazione è cambiata: l’aver evitato necessariamente e a lungo  occasioni di assembramento può sfociare in forme più o meno lievi di demofobia anche in persone che prima non ne soffrivano.

In questo caso,alla paura della folla,  possono sommarsi la paura del contagio, la paura di nuocere, la paura di infrangere le regole / senso di colpa.

Cosa fare

Una delle tecniche che gli psicologi insegnano per affrontare la crisi nel momento in cui si presenta, è la respirazione.

Alternare inspirazioni profonde e espirazioni complete, interessando il diaframma, aiuta a controllare la reazione di panico.

Tuttavia, per mitigare davvero il problema e intervenire sulle cause, è necessaria la psicoterapia. Alcune sedute di terapia possono infatti essere dirimenti per individuare le cause reali del problema ed anche per apprendere tecniche di comportamento in grado di ostacolare e contenere l’attacco demofobico.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario anche l’assunzione di farmaci sotto il controllo di un medico psichiatra.

Richiedi un appuntamento con la psicologa dott.ssa Ada Antonelli.

Questo articolo contiene informazioni generali e non sostituisce un consulto medico o psicologico.