//Depressione infantile: come riconoscerla e curarla

Depressione infantile: come riconoscerla e curarla


depressione infantile

La depressione infantile è una condizione patologica sempre più diffusa nei bambini e negli adolescenti. Talvolta, la famiglia si accorge in ritardo della situazione, perché alcuni comportamenti del bambino vengono scambiati per capricci o per tratti caratteriali. Infatti, soprattutto i bambini più piccoli, non riescono a verbalizzare il proprio stato d’animo. La situazione si complica ulteriormente quando la depressione si innesta nell’età adolescenziale.

Come riconoscere la depressione infantile

Riconoscere la depressione infantile, per uno psicologo esperto, non è difficile. Nella mia esperienza, il bambino o l’adolescente depresso manifestano il loro disagio in molti dettagli: lo sguardo, l’atteggiamento, il modo di parlare. 

I sintomi veri e propri sono in parte assimilabili a quelli dell’adulto: disturbi del sonno, stanchezza cronica, inappetenza, mancanza di vitalità, dolori fisici come cefalee, dolori agli arti ecc. Inoltre, i bambini possono assumere comportamenti arretrati rispetto alla propria età evolutiva.

Se questa situazione è reiterata, bisogna far attenzione a non etichettare i comportamenti come capricci. La depressione infantile è una vera e propria malattia, al pari di quella dell’adulto.

Cause

Spesso il bambino depresso ha subito un trauma:

  • morte di un familiare caro, per esempio un nonno
  • difficoltà a raggiungere gli obiettivi scolastici al pari degli altri coetanei
  • episodi di bullismo
  • separazione dei genitori

Altrettanto frequentemente, però, sono le condizioni sociali e affettive continuative a far nascere la depressione nel bambino e nell’adolescente:

  • solitudine o isolamento emotivo
  • genitori assenti
  • sovraesposizione ai social network e al mondo virtuale
  • altre condizioni di disagio sociale vissute in famiglia.

Le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19 hanno sottolineato il disagio degli adolescenti, per esempio. Soprattutto nelle ragazze, gli stati depressivi sono aumentati. Manca la possibilità di sfogarsi, di socializzare, di vivere le tappe tipiche del percorso di crescita dell’adolescente. Soprattutto, viene meno la possibilità di fare progetti e di nutrire speranze.

Come curare la depressione infantile

Per curare la depressione infantile e adolescenziale, l’intervento coordinato del pediatra e dello psicoterapeuta è necessario. Prima di ricorrere ai farmaci, infatti, consiglio di incidere sul comportamento e sulla cognizione delle realtà da parte del bambino o del ragazzo.

Soprattutto dai sintomi lievi, i giovanissimi guariscono più velocemente degli adulti con l’aiuto di un percorso di psicoterapia. Tuttavia è importante che la famiglia non sottovaluti – o non rimuova – il problema.

Non sono rari, quando si parla di bambini e adolescenti, degli incontri di psicoterapia che coinvolgono i genitori e i membri della famiglia.

I giovanissimi infatti non sempre hanno le abilità di razionalizzare gli eventi, né di riferire i propri stati d’animo.

Soprattutto gli adolescenti, poi, tendono a chiudersi e non esprimere le loro emozioni. Per questo è importante la collaborazione della famiglia.

Tuttavia, ho sperimentato che un altro elemento di estrema importanza è che tra lo psicologo e il giovanissimo paziente si crei un buon rapporto di fiducia. Questo aiuta il ragazzino a aprirsi, a raccontarsi, a trovare la motivazione per uscire fuori dalla condizione depressiva.

Per ulteriori informazioni, contattami.

Le informazioni riportate nell’articolo sono indicative e non sostituiscono il parere del medico o dello psicologo sui singoli casi individuali.

Presto nel blog: “Terapia di coppia: come funziona?”