Essere l’amante di un un uomo/donna sposato/a
Essere l’amante di un uomo o di una donna sposato/a o (o impegnato/a) può provocare appagamento, ma anche emozioni negative, insoddisfazione, gelosia, a volte disperazione e angoscia.
L’infedeltà in Italia raggiunge numeri molto alti e si stima che quasi la metà delle coppie abbia vissuto almeno un tradimento. La frequenza della casistica aumenta già nelle coppie sposate da un anno. “Essere l’amante”, quindi, è una situazione molto frequente, in cui chiunque potrebbe trovarsi.
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Perché si decide di essere l’amante di un partner già impegnato
I motivi per i quali una persona decide di essere l’amante di un uomo sposato o di una donna sposata (o comunque di un partner che ha già una relazione ufficiale) possono essere tanti.
Da un lato, avere una relazione non ufficiale, libera da impegni e sessualmente appagante può essere una scelta per chi non è disposto a investire in una relazione. Ma questa impostazione deve essere consensuale: nessuno, infatti, dovrebbe sentirsi in diritto di manipolare una persona tenendola legata a sé, pur sapendo di farle del male.
Dall’altro lato, però, ci si può ritrovare in una situazione imprevista o non calcolata: un innamoramento dopo qualche incontro occasionale, vivere nell’illusione che il partner interromperà la relazione ufficiale, scoprire all’improvviso dell’esistenza di una relazione ufficiale…
A volte, decidere di porre fine alla situazione è doloroso e si decide di restare in quel ruolo. Senza entrare in considerazioni legate alla morale tradizionale, la linea di demarcazione che non bisognerebbe mai superare è il rispetto di sé. Nessuna persona dovrebbe insistere in una situazione in cui si sente inadeguata, insoddisfatta, non scelta, non amata ed usata, quando questo le crea sofferenza.
Le emozioni contrastanti in una relazione extraconiugale
Le emozioni che l’amante vive possono essere molto varie.
I sintomi dell’innamoramento, con la produzione di serotonina e dopamina, sono piuttosto frequenti dal momento che gli incontri occasionali e proibiti stimolano questo tipo di reazione. Inoltre, gli appuntamenti extraconiugali sono un’interruzione della routine e questo aiuta a vivere la storia con entusiasmo.
D’altro canto, tuttavia, sono molte le persone che soffrono nel ritrovarsi per un periodo prolungato nel ruolo di amante, anziché di partner ufficiale.
In questo caso, potrebbe innescarsi un senso di insoddisfazione legato al fatto di essere “il ripiego”, la persona “non scelta”o la “seconda scelta”, “l’alternativa”.
Uno dei sentimenti più frequenti in queste relazioni è la gelosia verso il marito o la moglie: la persona “amata”, “scelta”, anche se è di fatto la vittima del tradimento. Alcuni amanti tendono a idealizzare la vita familiare della persona con cui intrattengono una relazione e ciò fornisce ulteriore carburante alla gelosia e all’insoddisfazione.
C’è un’altra sofferenza che accomuna molte persone che si ritrovano ad essere l’amante di qualcuno da tempo: vivere nella speranza che il matrimonio o la relazione ufficiale siano al capolinea.
Spesso è proprio la persona che commette l’adulterio a promettere in maniera reiterata di interrompere la relazione ufficiale, senza mai farlo davvero. Questa decisione procrastinata per mesi, talora per anni, causa profonda sofferenza nell’amante.
Ancora peggiore la situazione di chi si ritrova ad essere l’amante di una persona impegnata, senza neppure saperlo. In questo caso, si cade vittima di bugie e manipolazioni da parte del partner. Si ritiene di essere all’interno di una relazione monogama e si investe in essa, per poi scoprire, invece che esiste un partner ufficiale. Qui le conseguenze sul piano emotivo sono ancora più complesse, dal momento che entrano in gioco fattori che possono minare in profondità il proprio senso di identità e la fiducia verso gli altri.
Quando la relazione finisce, essere l’amante non fa soffrire di meno
A volte la relazione diventa asimmetrica, per es.:
- uno dei due partner vorrebbe ufficializzare il rapporto e l’altro no;
- la persona impegnata non lascia il marito / la moglie e protrae a lungo la sofferenza dell’amante;
- entra in ballo un coinvolgimento sentimentale non corrisposto ecc.
In circostanze come queste, quando il prezzo da pagare diventa troppo alto, le persone tendono a interrompere la relazione. E quando una storia finisce, essere l’amante non significa soffrire di meno di quando si chiude una relazione ufficiale.
Come per ogni rottura di una relazione, si vive un trauma legato all’allontanamento della persona amata. Questo processo deve essere affrontato proprio come un lutto, con un periodo di elaborazione che va dalla fase del rifiuto a quella dell’accettazione, per iniziare una nuova vita.
Succede quasi sempre che, quando all’interno di una relazione extraconiugale entrano in ballo i sentimenti, entrambe le parti affrontino un impatto emotivo peculiare.
Entrano in scena giudizi, auto-giudizi, ruoli di genere, sensi di colpa e tanti sentimenti contrastanti, che devono essere elaborati per essere superati.
La vicenda di ogni amante segue una storia personale, per questo non esistono “percorsi” univoci da fare o soluzioni standard per chi si trova in questa situazione e la sta affrontando con sofferenza.
Anche in questi casi, un “viaggio” dentro se stessi con il sostegno di uno psicologo può aiutare a rileggere la vicenda, comprenderla, accettarla o portarla a conclusione, elaborando il senso di lutto che ne consegue.
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Questo articolo contiene considerazioni di tipo generico e non sostituisce il consulto di uno specialista.