//Fibromialgia: dolore fisico o psicologico?

Fibromialgia: dolore fisico o psicologico?


fibromialgia

La fibromialgia è una patologia che provoca forti dolori muscolari, simmetrici, costanti e talvolta invalidanti. Questo dolore aumenta con la pressione o con lo sforzo.

Sebbene le cause della malattia non siano ancora note è sempre più chiara la sua relazione con la sfera psicologica. 

La fibromialgia è a lungo rimasta lontana dagli interessi dell’opinione pubblica ed è stato difficile riconoscerla come patologia. Spesso chi ne soffre – più frequentemente le donne – è considerato una persona con disturbi psicologici o con una soglia del dolore bassa.

La salute psicologica e la fibromialgia

Tra le probabili cause di fibromialgia ci sono anche i forti stress psicologici. Non solo: spesso ai sintomi dolorosi della malattia si associano sintomi depressivi. Non è chiaro se vi sia un rapporto causa-effetto e quale stimolo provochi l’altro. 

Essendo una patologia invalidante ha evidenti ripercussioni nella vita sociale, relazionale e quotidiana e questo può provocare ansia e depressione. 

Anche il trattamento della fibromialgia è finalizzato a rilassare il paziente e ridurre il carico di stress: non di rado vengono utilizzati farmaci antidepressivi per alleviare i sintomi fisici e ripristinare il tono dell’umore.

Questo profondo intreccio tra la salute fisica e psicologica nella fibromialgia ha fatto sì che a lungo sia stata considerata una sorta di malattia immaginaria. Ora che anche l’opinione pubblica inizia a conoscerla e attribuirle la dignità di una patologia vera e propria, è il momento di analizzare il suo impatto nella vita della persona che ne è affetta.

Chi è il paziente con fibromialgia?

Di solito è una paziente donna, adulta, nella quale insorgono i primi sintomi di dolori muscolari costanti. Non è detto che ne abbia sofferto prima. Anche la familiarità è una causa ipotizzata, ma, come già scritto, le cause effettive di questa patologia non sono note.

Uno dei problemi che la paziente con fibromialgia si trova ad affrontare è la diagnosi. Non esiste un esame specifico, ma si ricorre alla diagnosi di fibromialgia dopo una manovra che consiste nell’esercitare pressione su alcuni specifici punti dei muscoli. Per il resto, la diagnosi avviene per esclusione: se non vi sono altre patologie che provocano il dolore, allora può trattarsi di fibromialgia.

Il dolore inoltre è un sintomo non misurabile quantitativamente, è soggettivo ed è frutto della propria percezione: per questo spesso la paziente fibromialgica ha difficoltà a spiegare il proprio stato. E, fatto drammatico, ad essere presa sul serio.

Il dolore nella donna

In un precedente articolo abbiamo già affrontato il tema del dolore delle donne e dei ritardi nella diagnosi causati da sottovalutazioni dello stimolo doloroso. La donna che soffre non è presa sul serio. Oppure il suo dolore è considerato normale e accettabile. Nello stesso articolo citavamo la fibromialgia tra gli esempi concreti di patologie che vengono diagnosticate tardi.

Da un lato quindi la paziente vive un’esperienza di malattia, alla quale si aggiunge un’esperienza sanitaria stressante: visite ed esami spesso senza esiti.

Dall’altro lato, c’è anche il fattore sociale e relazionale: soffre e non è creduta, non è compresa e non dispone di strumenti per oggettivare il suo stato.

A questi due aspetti si somma anche il fatto che il dolore rende più difficili le attività quotidiane e i passatempi che richiedono un interessamento muscolare. La vita di relazioni ne risulta inevitabilmente castrata.

Questo è il rapporto stretto che lega la fibromialgia alla salute psicologica: un rapporto ancora tutto da indagare, ma evidentemente molto profondo.

Mentre la scienza medica fa i suoi progressi nell’individuare gli esami diagnostici, le cause e la cura della malattia, sta a chi si occupa di assistenza psicologica il ruolo di aiutare la paziente a accettarsi in questa condizione.
La paziente stessa infatti può iniziare a dubitare di sé, oppure può sentirsi profondamente incompresa e sola. Un percorso psicologico può aiutarla a riprendere in mano la situazione e ad affrontare la patologia con un’altra consapevolezza. 

Contatta la dott.ssa Ada Antonelli


L’articolo contiene informazioni di carattere generale e non sostituisce il parere medico.

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