IL VALORE EDUCATIVO DELLE MASCHERINE NELLA SCUOLA
DOVE ERAVAMO RIMASTI
Anche se non riusciamo a comprendere il senso della decisione politica che ne ha imposto l’obbligo, le mascherine continuano a nascondere i volti di bambini e ragazzi durante l’orario scolastico.
Il disorientamento di fronte a una simile scelta sarebbe una reazione assolutamente normale dato che, quegli stessi ragazzini, una volta usciti da scuola possono affollare le piazze in festa per la vittoria dello scudetto del Milan o accalcarsi sotto il palco di un concerto.
Ormai non è più un mistero che nel resto d’Europa la pandemia è in regressione e le mascherine praticamente non si indossano più…
Ovunque, ma non in Italia!
In realtà, anche nel nostro paese la letalità del virus continua ad attenuarsi e i casi di contagio risultano in calo da molte settimane, oltretutto è esploso anche un caldo anomalo per la stagione che sembra toglierci il respiro, ma noi le mascherine le usiamo ancora!
Perché?
C’è forse qualche evidenza scientifica che prescriva la necessità di indossare le mascherine nelle scuole?
Forse vi stupirà, ma la risposta è no!
Diversamente da quanto avviene nell’ambito del trasporto pubblico, infatti, ad oggi non esistono studi epidemiologici che giustifichino l’utilizzo delle mascherine nelle scuole, soprattutto nella nuova fase di gestione della pandemia, e tutto ciò rende ancora più incomprensibile la decisione del governo di mantenere in vigore quest’obbligo.
DALLA SCUOLA NESSUNA REAZIONE
Di fronte a un’imposizione per la quale è difficile trovare una giustificazione plausibile, ci si aspetterebbe da parte del mondo della Scuola almeno un timido cenno di protesta, se non un’insurrezione vera e propria.
Invece nulla, nessuna traccia di vita cerebrale, solo un rassegnato silenzio.
Anche dopo aver ascoltato l’intervento del ministro dell’Istruzione Bianchi che ha detto chiaramente di riconoscere “un valore educativo” nell’utilizzo della mascherina, nessuna reazione: solo una violenta indignazione social che è rimasta, però, totalmente fine a se stessa.
Dopo anni di lockdown, DAD, mascherine obbligatorie, banchi singoli con rotelle, sospensioni di insegnanti, trattamenti iniqui e discriminazioni tra alunni vaccinati e non, è possibile che la Scuola accetti supinamente questo ennesimo sopruso proprio mentre le mascherine sono quasi completamente scomparse da tutti gli altri contesti sociali?
Proviamo a pensarci un attimo: se è vero che le mascherine occultano i volti, cancellano l’individualità, intossicano con la continua re-immissione della CO2 emessa col respiro, ostacolano la comunicazione con docenti e compagni celando completamente la mimica facciale, dove dovremmo individuare questo VALORE EDUCATIVO?
Forse nel completo assoggettamento a uno Stato Etico hegeliano che si pone come arbitro assoluto del bene e del male?
Forse nel livellamento, nel reclutamento all’interno delle fila di quello Stato, nella rinuncia al pensiero critico?
LE IMPLICAZIONI DIDATTICHE E PSICOLOGICHE DELL’UTILIZZO DI MASCHERINE NELLE SCUOLE
C’è davvero bisogno di ricordare a tutti che le manifestazioni di stati d’ansia tra i ragazzi in età scolare sono notevolmente cresciute e che le mascherine creeranno molti danni psicologici anche ai più piccoli?!
Certo, perché nascondendo oltre la metà del viso dell’interlocutore con cui i bambini si relazionano, in questo caso l’insegnante, le mascherine ostacolano il funzionamento dei neuroni a specchio che permettono di sentire ciò che l’altro sente.
I bambini più piccoli hanno bisogno di imparare dagli adulti a riconoscere immediatamente le emozioni nella mimica facciale, ma il fatto che questo processo di apprendimento salti completamente nel contesto scolastico ostacola inevitabilmente la loro vita relazionale.
Molti adolescenti, invece, hanno imparato a trincerarsi dietro le mascherine, a nascondere lì non solo il loro mondo interiore che potrebbe essere svelato da un’espressione del viso, ma anche i loro tratti somatici di cui, ormai, sono diventati insicuri.
Dopo aver indossato le mascherine per tanto tempo, infatti, molti adolescenti hanno addirittura timore di mostrare il loro viso ai compagni di classe.
E poi non è estremamente penalizzante per un insegnante non poter guardare in faccia i suoi alunni?
Per comprendere gli umori di una classe e riuscire a cogliere l’interesse, la noia e la delusione degli alunni in relazione alle diverse esperienze che vivono tra i banchi di scuola, è davvero fondamentale poter osservare le espressioni dei loro volti.
Insomma, nella speranza che il mondo della Scuola possa rialzare la testa e mostrare di nuovo il suo viso con fierezza, ora che la situazione sembra in fase di lenta normalizzazione, proviamo a riflettere seriamente su ciò che le mascherine ci hanno tolto in questi anni e riappropriamoci del nostro diritto all’autodeterminazione.