//Intelligenza artificiale: pro e contro. Alcuni spunti

Intelligenza artificiale: pro e contro. Alcuni spunti


Immagine che rappresenta intelligenza artificiale

Come ogni tecnologia sviluppata dall’uomo, anche l’intelligenza artificiale ha pro e contro e può generare timori nelle persone.

Alcuni timori sono associati alle narrazioni fantascientifiche dei decenni passati, a proposito del robot che acquistano coscienza di sé e tentano di sottrarsi al controllo umano.

Altri timori, ad oggi più fondati, sono invece legati all’impatto che lo sviluppo dell’IA può avere sulla nostra società.

Alcuni studi ,tuttavia, dimostrano che, in linea generale, le persone tendono ad avere fiducia nei sistemi di intelligenza artificiale. Perlopiù, le persone sperano che queste tecnologie trovino applicazioni positive sia nel mondo del lavoro sia in settori delicati come la medicina.

In questo articolo affronteremo l’argomento per stimolare riflessioni utili sui pro e i contro dell’intelligenza artificiale, soprattutto dal punto di vista dell’impatto psicologico e sociale.  

Che cos’è l’intelligenza artificiale

Le cosiddette intelligenze artificiali sono tecnologie informatiche che riproducono in modo artificiale i processi di apprendimento umani. In pochi secondi riescono a recuperare milioni di informazioni multimediali presenti nel web e a ricombinarle in un output unico.

Negli ultimissimi anni, lo sviluppo di progetti come Chat GPT e affini ha fatto scalpore, dal momento che è possibile generare contenuti basati sull’AI. Si tratta sia di contenuti testuali che fotografici, talvolta indistinguibili dalla realtà.

Tuttavia l’intelligenza artificiale è tra noi da molto tempo, anche se la consapevolezza si sta diffondendo solo ora. Infatti è l’IA ad alimentare gli assistenti virtuali come Siri o Alexa e a rendere sempre più efficienti, ad esempio, i nostri navigatori satellitari.

Una delle caratteristiche delle macchine intelligenti è la capacità di apprendere di continuo e di migliorare quindi i propri output (machine learning). A seconda del tipo di dispositivo, l’IA può generare diversi tipi di output: 

  • forniscono informazioni (Siri, Alexa); 
  • suggeriscono azioni (navigatori GPS);
  • performano azioni (Alexa per esempio può dare il play a canzoni, accendere le luci di una stanza ecc);
  • semplificare azioni complesse come l’analisi dei dati e le previsioni basate su dati ecc.

In futuro si ritiene che l’intelligenza artificiale possa contribuire in modo positivo allo sviluppo di nuovi modelli sostenibili, di diagnosi e tecniche mediche ecc.

Intelligenza artificiale: pro e contro

Allora quali possono essere i contro dell’intelligenza artificiale sulla società?

Se è vero che questa tecnologia può aiutare a rendere più efficienti numerosi processi, è anche vero che cela un rischio. Il rischio non è che le macchine assumano il controllo del pianeta. Piuttosto, è che l’uomo si affidi alla tecnologia senza esercitare il controllo razionale e critico sui processi.

Facciamo alcuni esempi.

L’IA sostituirà giornalisti, redattori e creativi?

Uno dei timori più diffusi quando si parla di strumenti IA come Chat GPT è che possa “rubare” il lavoro a giornalisti, redattori, grafici, creativi ecc.

Anche se l’IA performa in modo ottimale ed ha la capacità di migliorare ancora e costantemente, è altrettanto vero che professioni di questo genere richiedono creatività, empatia e controllo delle informazioni. Originalità e affidabilità di un prodotto creativo sono appannaggio dell’essere umano, che per questo non può affidarsi in modo acritico alle macchine, se non per produrre contenuti dozzinali, ripetitivi e poco performanti.

Le persone interagiranno con i robot invece che con altri individui?

Un altro punto sollevato dai critici dell’IA è che rischia di infliggere il colpo di grazia alle relazioni umane. Chat GPT, per quanto utilizzato per produrre testi e immagini, è in realtà una vera e propria chat tra l’utente umano e il robot. 

Alcune persone temono che la conversazione con i sistemi di IA possa sostituire alla lunga la relazione tra gli individui.

Sarà sempre più difficile distinguere il vero dal falso?

Un terzo punto critico è invece di matrice sociale e politica. L’intelligenza artificiale è in grado di produrre immagini estremamente realistiche, indistinguibili da una vera fotografia. Questo tipo di contenuti può essere usato per distribuire fake news, complotti, discordie ecc, grazie anche all’amplificazione fornita dai social.

Non solo: pochi mesi fa, un parlamentare italiano ha presentato una proposta di legge scritta interamente dall’IA. In questo caso si è trattato di una provocazione, tanto che si trattava di un testo di legge volto proprio a regolamentare l’uso dell’IA.

Ricordiamo però che i sistemi IA non fanno altro che cercare e rimettere insieme le informazioni presenti sul web. Non hanno la capacità di distinguere il vero dal falso, né di ragionare in modo critico su un argomento. Inoltre, ereditano alcuni vizi di ragionamento e pregiudizi diffusi. Senza operare un controllo adeguato, l’uso dell’intelligenza artificiale per legiferare o fare informazione potrebbe generare output basati su pregiudizi razziali, religiosi, sessuali e su atteggiamenti discriminatori.

No, se l’uomo fa un uso saggio dell’intelligenza artificiale

La risposta a tutti questi interrogativi è in realtà piuttosto semplice. Come tante innovazioni del passato, anche l’impatto dell’intelligenza artificiale dipenderà dal modo in cui le persone utilizzano questa tecnologia.

Se l’IA viene usata per semplificare e migliorare processi complessi, come analisi di dati, diagnosi mediche, monitoraggi clinici anche a distanza, programmi di apprendimento per ragazzi ecc, allora il suo impatto sarà positivo.

Se al contrario, le persone abdicheranno ad una gestione critica dello strumento dell’intelligenza artificiale, allora alcuni timori potrebbero diventare più fondati e consistenti.

L’AI Act dell’Unione Europea per regolamentare l’intelligenza artificiale

Da un lato allora non bisogna cadere nelle paure distopiche. Dall’altro, invece, non bisogna sottovalutare i rischi legati a un’applicazione malevola dell’IA.

Per questo l’Unione Europea si è già espressa con l’AI ACT, una legge che regolamenta l’uso dell’intelligenza artificiale a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini UE.

L’Unione ha individuato 4 classi di rischio legate a questa tecnologia: rischio inaccettabile, rischio elevato, rischio limitato e rischio minimo o nullo.

Tra i rischi inaccettabili vi è quello di usare l’IA per controllare il comportamento delle persone, effettuare controlli di riconoscimento facciale o biometrico senza consenso, compiere azioni lesive della privacy, della libertà e della dignità delle persone.

Ad alto rischio, invece, l’uso automatizzato e acritico di sistemi basati sull’AI che possono mettere a repentaglio la salute e il benessere delle persone per es: il controllo di mezzi di trasporto; il recruiting di lavoratori e professionisti per l’accesso al lavoro; il controllo di strumenti di chirurgia robotica e telemedicina ecc.

Conclusioni: l’intelligenza artificiale ha pro e contro che dipendono da noi

Per concludere, quindi, possiamo dire che i pro e i contro dell’intelligenza artificiale non sono caratteristiche intrinseche di questi strumenti, ma dipendono dal modo in cui vengono utilizzati.

Intatti è necessario tenere a mente che l’IA è un prodotto dell’uomo, non un’entità a sé e fuori controllo. Non a caso, le persone con un background scientifico e tecnologico più avanzato sembrano essere quelle meno spaventate dai progressi tecnologici in questo campo.

Tuttavia l’intervento dell’UE dimostra che alcuni timori sono fondati, senza una regolamentazione delle possibili applicazioni dell’IA, che come abbiamo visto sono vaste e agiscono in aspetti molto sensibili della vita delle persone.
Anche in questo caso, dunque, vige la regola aurea: usare cum grano salis (con discernimento, nella giusta dose). Possibilmente dando priorità al benessere e alla salute delle persone, e non di incrementare a dismisura l’economia di grandi aziende e organizzazioni. 


Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il parere di un esperto/ professionista.

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