La sindrome di Peter Pan: ecco quando diventa un problema
La sindrome di Peter Pan è un disturbo psicologico che induce un adulto a comportarsi come un eterno adolescente.
Oggi, al di là della sfera personale, la società spinge ad un’infantilizzazione dell’età adulta, per questo motivo la Sindrome di Peter Pan sta diventando un atteggiamento diffuso.
Che cosa ritarda oggi l’ingresso nell’età adulta
Ci sono alcuni fattori generali che in questa epoca ritardano l’ingresso degli adolescenti nell’età adulta, allungando a dismisura i tempi dell’adolescenza.
Tra questi, alcuni hanno una matrice economica, come ad esempio la precarietà del lavoro e la difficoltà materiale che i giovani incontrano nell’ottenere una stabilità economica.
Altri fattori sono di natura sociale: l’avvento dei social network e della società dell’immagine ha esteso il narcisismo, che è sempre stato considerato un aspetto patologico della personalità, a un tratto distintivo della nostra era. Il narcisismo non patologico è una caratteristica tipica dei bambini.
Su questo tratto fa leva anche il marketing. Se restiamo adolescenti, restiamo anche consumatori fedeli spinti a “consumare” sull’onda emotiva piuttosto che razionale. Dunque è anche la società dei consumi a ritardare il momento di diventare adulti.
Ci sono poi fattori personali che incidono sulla vita dell’individuo. Uno di questi è per esempio la mancata autonomia e quel naturale distacco dai genitori, che dovrebbero essere stimolati già nei primissimi anni di vita, quando i bambini affrontano le prime difficoltà e i limiti, inevitabili, imposti dalla realtà.
La responsabilizzazione dell’individuo, sin da piccolo, è uno stimolo a crescere e diventare grande. Dunque la famiglia ha un ruolo di primo piano nell’infantilizzazione e nello sviluppo di una vera e propria Sindrome di Peter Pan. Anche il disturbo narcisistico della personalità ostacola i comportamenti adulti, ma in questo caso si tratta di un vero e proprio stato patologico.
Quali sono le tappe per diventare adulti
Nei Paesi Occidentali, non ci sono più riti di iniziazione che segnano il passaggio all’età adulta. Tuttavia, si possono individuare tre tappe fondamentali:
- la fine del percorso di studi o di formazione
- l’ingresso nel mondo del lavoro
- il raggiungimento dell’autonomia, con la separazione dalla casa dei genitori e eventualmente la creazione di un altro nucleo famigliare.
L’ultima tappa, non fondamentale per tutti gli individui ma cruciale per il futuro della società a cui si appartiene, è l’assunzione del ruolo di genitore.
Quando la sindrome di Peter Pan va affrontata come un problema
Se la Sindrome di Peter Pan diventa una trappola e non permette all’individuo di essere autonomo e realizzarsi nella vita sociale, famigliare, lavorativa e relazionale, allora siamo di fronte ad un disturbo patologico.
Qualsiasi tratto della personalità o dell’educazione che ci impedisca di vivere appieno la nostra esistenza, infatti, andrebbe affrontato e risolto.
Il senso di responsabilità verso le proprie azioni e la propria vita prescinde dai fattori generali, economici, sociali e professionali, soprattutto quando la sindrome di Peter Pan è causata da comportamenti narcisistici, autoreferenziali e patologicamente egoistici.
In quel caso uno psicoterapeuta può aiutare il paziente a riprendere il controllo della propria esistenza, a individuare le cause della sua infantilizzazione protratta e a riuscire, finalmente, a diventare adulto, autonomo e responsabile. Solo questo atteggiamento, infatti, permette di instaurare rapporti duraturi e sani in età adulta e di arrivare alla piena affermazione di sé.
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Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il consulto con uno specialista.