L’emozione è più potente del sistema cognitivo

Questa leggenda ha segnato l’inizio dei miei studi in psicologia ed è il faro che non mi fa smarrire la strada: il comportamento visibile è soltanto l’atto finale di una catena di processi che non sappiamo né dove né come inizino, l’esecuzione “fisica” di direttive, spesso conflittuali, che prendono forma altrove.
“Una sera d’inverno mentre infuriava una tempesta di neve, un cavaliere raggiunse una locanda, felice di trovarsi al sicuro dopo ore e ore trascorse a cavallo per attraversare la pianura spazzata dal vento. Sulla soglia il locandiere accolse sorpreso lo straniero e gli chiese da dove fosse venuto. Quando il cavaliere si voltò indicando un punto lontano, nella direzione opposta alla casa, il locandiere esclamò con voce tremante di spavento e meraviglia: “Ma sapete di avere attraversato a cavallo il lago di Costanza? Il cavaliere rimase impietrito e cadde morto ai suoi piedi”
K.Koffka

Distinzione tra ambiente geografico e ambiente immaginato
Questa storia ci fa capire bene la distinzione tra ambiente geografico, un pericoloso lago ghiacciato e l’ambiente immaginato, un terreno piatto e sicuro. La leggenda mostra, però, anche un’altra cosa: il cavaliere è ormai al sicuro quando viene a sapere dal locandiere del terribile rischio corso. Dovrebbe essere sollevato, invece è colto da un terrore così forte che gli si spezza il cuore.
Questo significa che la paura può fare male anche dopo uno scampato pericolo, emergendo in maniera automatica, anche se non ne siamo coscienti.
Vale a dire che il comportamento umano è l’esito delle interazioni fra il mondo “fisico” in cui l’individuo è immerso e la rappresentazione che lui ha di quel mondo, che è il SUO mondo “comportamentale”. La spinta all’azione in una direzione piuttosto che in un’altra è determinata proprio da quello che lui sa, immagina, percepisce del mondo “mentale” che via via si è costruito. Il nostro corpo traccia le memorie emotive ed è a quelle risponde.

Cosa significa “Fare psicologia”
Psicologia significa comprendere cosa si agita dietro il mantello delle relazioni visibili, significa fare i conti con la complessità e la diversità di ogni mente, ma soprattutto con “il sentire emotivo”, come ciascuno ricorda, vede, ama, spera, teme, odia…
Sono le emozioni che controllano la mente e hanno dato luogo alla rappresentazione che quella mente ha del mondo, del suo ambiente di vita, delle sue relazioni e di un’infinità di altre cose che rendono quella persona unica.
L’emozione è più potente del sistema cognitivo, traccia le memorie di un significato che orienta il nostro futuro, senza il sentire autentico, il cervello non modifica l’informazione nelle sue strutture.