Narcisismo: quanto è diffuso nella nostra cultura?
Il narcisismo è un disturbo patologico che induce a sopravvalutarsi e a manipolare gli altri per primeggiare e ottenere gratificazione.
Difficilmente un soggetto con una personalità narcisistica può intessere relazioni sociali sane con gli altri. Per sua natura è egocentrico e si ciba delle attenzioni e delle energie altrui.
Ci si può ritrovare in una relazione interpersonale di qualsiasi natura con un soggetto narciso: partner, amici o addirittura genitori.
E se invece fosse così diffuso da considerarlo uno dei mali del nostro tempo? Quanto è radicato il narcisismo nella nostra cultura delle prestazioni e dell’apparenza?
Narcisismo e società dell’efficienza
Lo psichiatra americano Alexander Lowen, fondatore dell’analisi bioenergetica, sosteneva proprio che il narcisismo fosse radicato nella nostra cultura.
La cultura occidentale è incentrata sull’apparenza e sull’efficienza. Le vulnerabilità che ci rendono umani sembrano essere troppo ingombranti.
Come i soggetti affetti da disturbo narcisistico della personalità, anche le masse sono frustrate e prive di emozioni, de-umanizzate, educate a fare meglio e più degli altri.
La società dell’efficienza, della sovrapproduzione e dei ritmi frenetici è distaccata dalla realtà umana. Ad esempio, non considera il bisogno dell’Uomo di rallentare, riflettere, socializzare, narrare, perdere tempo in occupazioni improduttive, ma soprattutto quello di amare e essere amato.
Allo stesso modo, non tiene conto del fatto che la nostra società è animale ed è parte della natura. Quella stessa natura, quindi, viene sfruttata oltre i suoi limiti per aumentare la produzione e la ricchezza nelle mani di pochi.
Una somiglianza evidente con il comportamento della persona narcisista, che manipola e sfrutta chi ha intorno, esaurendone le energie per il proprio tornaconto.
Essere o apparire?
Un altro tratto distintivo del narcisismo è che l’apparenza assume un peso preponderante nella vita dell’individuo.
Il narcisista vuole apparire più bello, più ricco, più potente, più prestante.
La nostra cultura è intrisa del culto di sé e i modelli proposti e incentivati dai media accrescono questa frenesia in vari strati della popolazione.
I social fanno da cassa di risonanza a questa cultura narcisistica e danno a chiunque l’opportunità di mettersi in mostra nei vestiti migliori.
L’apparire diventa più importante dell’essere. Ricevere elogi, like, follow e approvazione è più gratificante che intessere e curare rapporti umani profondi. Il mondo di facciata dell’apparenza tutela moltissime persone dai rischi di una vita vissuta fino in fondo: delusioni, fiducia malriposta, rotture, lutti, conflitti.
Il narcisista non fa nulla per nulla e si tiene al riparo da questi drammi. L’individuo sano, invece, sa di avere tutte le capacità psicologiche per affrontare i rischi che derivano dal coltivare rapporti umani, passione e impegno civile.
Ciò che è più difficile è guardare in faccia la realtà per valutare quanto il narcisismo sia esteso ad ogni ambito della nostra cultura.
Questa presa di coscienza è ancora più difficile in un mondo minacciato dal cambiamento climatico e da profondi mutamenti storici che lasciano presagire un futuro incerto. Eppure, la cooperazione, la com-passione e il rispetto degli altri esseri umani potrebbero essere le vere ancore di salvezza per i prossimi decenni.