//Nessuna scelta avviene per caso

Nessuna scelta avviene per caso


A nostra insaputa e nostro malgrado, nessuna scelta avviene per caso

Anche nel processo di sviluppo e crescita dei figli, che si concretizza solo quando si affrancano dai genitori e riescono a dire loro “non sono come mi volete voi”, si innescano meccanismi che talvolta fanno vivere ai genitori questa evoluzione naturale come un tradimento.

Spesso invece, nelle relazioni amicali, di coppia, lavorative, succede di scambiare per amore una forma di possesso che ci vincola ad appartenere ad un amico, ad un partner, ad un collega in una relazione protetta, fiduciaria, in cui la nostra identità è, sostanzialmente, il riflesso dell’altro, il nostro specchio.
La nostra identità, quindi, rimane bloccata in funzione di quella fedeltà che non concepisce nemmeno l’esistenza del tradimento, ma allo stesso tempo ne maschera la vera essenza.
Tradire significherebbe, infatti, incontrare se stessi: in quest’ottica, è plausibile che traditore e tradito si siano scelti loro malgrado e a loro insaputa, nel tentativo di conoscere veramente chi sono e affrontare la vita senza stampelle.

Il tradimento

Il traditore, che ha la responsabilità materiale del tradimento, viveva il rapporto alimentandosi del vuoto dell’altro per sentirsi pieno, ed ha inconsapevolmente cercato un modo certo di uscire da questa dinamica disfunzionale.

Il tradito, consegnato a se stesso, abbandonato, proverà angoscia, sentimenti di vendetta, vittimismo, negazione e frustrazione; sperimenterà uno stato confusionale dove non vi è nulla di certo se non quella totale assenza di identità.

Sono entrambe due dimensioni affettive frammentate, due metà, due “mezze mele” che si sono incastrate per formarne una e non vedere la metà che mancava.

In conclusione, la fedeltà autentica è resa possibile solo quando è pensabile il tradimento, solo così diventa una scelta consapevole, altrimenti non è altro che la paura di incontrare se stessi.

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