Perché i genitori iperprotettivi dovrebbero lasciare che i bambini corrano rischi?
I genitori iperprotettivi evitano che i figli subiscano delusioni, problemi, dolori fisici o emotivi. Spesso sono spinti da motivazioni positive, ma l’effetto psicologico sulla vita dei figli può essere opposto.
In questo articolo cercherò di illustrare le caratteristiche dei genitori iperprotettivi e le conseguenze del loro comportamento.
Come riconoscere i genitori iperprotettivi: 5 comportamenti spia
I genitori iperprotettivi sono chiamati talvolta Genitori Elicottero, dall’inglese Helicopter parents.
L’immagine rimanda all’elicottero che veglia dall’alto, proteggendo i figli.
Come riconoscere questo tipo di figura genitoriale? Ecco 5 spie:
- non lasciano che i figli esplorino gli ambienti in cui si trovano per paura di incidenti e eventi negativi;
- si sostituiscono ai figli nello svolgimento delle loro attività, per esempio compiti scolastici;
- riempiono i figli di domande riguardo ogni sfera della vita personale;
- risultano invadenti nelle attività scolastiche o hobbistiche dei bambini;
- non lasciano che i bambini risolvano in autonomia problemi e situazioni che sarebbero alla loro portata.
Quali sono le conseguenze sui figli?
I figli di genitori elicottero riportano conseguenze emotive anche da adulti. In molti casi, infatti, queste persone:
- sono immature;
- non sviluppano l’autostima;
- non sono autonome;
- corrono rischi non ponderati;
- sono a rischio ansia e depressione;
- non sono in grado di affrontare problemi e difficoltà.
Le conseguenze del comportamento dei genitori elicottero hanno, quindi, un impatto in tutti gli ambiti della vita della persona: relazionale, lavorativo, intimo. Non sarebbe meglio lasciar correre dei piccoli rischi ai bambini?
L’importanza della fiducia in se stessi
I genitori hanno un ruolo chiave nello sviluppo dell’autostima e della fiducia in se stessi: lasciare che i figli facciano le proprie esperienze, vivano delusioni e fallimenti e trovino soluzioni ai loro problemi, è parte del processo di formazione dell’autostima.
La fiducia in se stessi è alla base della capacità di problem solving e della gestione dell’incertezza. Una persona che non ha fiducia in sé non è in grado di affrontare dubbi, paure, fasi incerte ed è più soggetta a sviluppare ansia, depressione e disperazione.
Il supporto di uno psicologo può essere una chiave per ricostruire l’autostima e individuare le cause della mancanza di fiducia: attraverso la terapia cognitivo comportamentale è inoltre possibile correggere le convinzioni sbagliate sulle proprie capacità e adottare comportamenti funzionali.
Per info e appuntamenti contatta la dott.ssa Ada Antonelli.
Questo articolo riporta informazioni generiche e non sostituisce il consulto di un professionista.