//Perché i genitori iperprotettivi dovrebbero lasciare che i bambini corrano rischi?

Perché i genitori iperprotettivi dovrebbero lasciare che i bambini corrano rischi?


genitori iper protettivi

I genitori iperprotettivi evitano che i figli subiscano delusioni, problemi, dolori fisici o emotivi. Spesso sono spinti da motivazioni positive, ma l’effetto psicologico sulla vita dei figli può essere opposto. 

In questo articolo cercherò di illustrare le caratteristiche dei genitori iperprotettivi e le conseguenze del loro comportamento.

Come riconoscere i genitori iperprotettivi: 5 comportamenti spia

I genitori iperprotettivi sono chiamati talvolta Genitori Elicottero, dall’inglese Helicopter parents.

L’immagine rimanda all’elicottero che veglia dall’alto, proteggendo i figli.

Come riconoscere questo tipo di figura genitoriale? Ecco 5 spie:

  1. non lasciano che i figli esplorino gli ambienti in cui si trovano per paura di incidenti e eventi negativi;
  2. si sostituiscono ai figli nello svolgimento delle loro attività, per esempio compiti scolastici;
  3. riempiono i figli di domande riguardo ogni sfera della vita personale;
  4. risultano invadenti nelle attività scolastiche o hobbistiche dei bambini;
  5. non lasciano che i bambini risolvano in autonomia problemi e situazioni che sarebbero alla loro portata.

Quali sono le conseguenze sui figli?

I figli di genitori elicottero riportano conseguenze emotive anche da adulti. In molti casi, infatti, queste persone:

  1. sono immature;
  2. non sviluppano l’autostima;
  3. non sono autonome;
  4. corrono rischi non ponderati;
  5. sono a rischio ansia e depressione;
  6. non sono in grado di affrontare problemi e difficoltà.

Le conseguenze del comportamento dei genitori elicottero hanno, quindi, un impatto in tutti gli ambiti della vita della persona: relazionale, lavorativo, intimo. Non sarebbe meglio lasciar correre dei piccoli rischi ai bambini?

L’importanza della fiducia in se stessi

I genitori hanno un ruolo chiave nello sviluppo dell’autostima e della fiducia in se stessi: lasciare che i figli facciano le proprie esperienze, vivano delusioni e fallimenti e trovino soluzioni ai loro problemi, è parte del processo di formazione dell’autostima.

La fiducia in se stessi è alla base della capacità di problem solving e della gestione dell’incertezza. Una persona che non ha fiducia in sé non è in grado di affrontare dubbi, paure, fasi incerte ed è più soggetta a sviluppare ansia, depressione e disperazione.

Il supporto di uno psicologo può essere una chiave per ricostruire l’autostima e individuare le cause della mancanza di fiducia: attraverso la terapia cognitivo comportamentale è inoltre possibile correggere le convinzioni sbagliate sulle proprie capacità e adottare comportamenti funzionali.


Per info e appuntamenti contatta la dott.ssa Ada Antonelli.

Questo articolo riporta informazioni generiche e non sostituisce il consulto di un professionista.