Tutte le sfide dell’essere genitori oggi
Essere genitori è un’avventura unica. Nessuna esperienza di genitorialità è uguale all’altra, dal momento che ciascun individuo porta con sé le proprie caratteristiche personali, la propria storia privata e familiare, le proprie paure, il proprio carattere. Ogni famiglia è una combinazione di infiniti elementi individuali, per questo non esiste un rapporto tra genitore e figlio che sia identico ad un altro. Anzi, come si osserva comunemente, anche il rapporto di uno stesso genitore con ciascun figlio è diverso e unico.
Essere genitori oggi: cosa è cambiato?
Se fino a qualche decennio fa la figura del genitore era quella a cui spettava sostanzialmente l’autorità e il ruolo decisionale nella casa, con il tempo le cose sono cambiate.
La società si è modificata in profondità. Da un lato è stato chiarito che alcuni aspetti affettivi ed emotivi sono fondamentali per lo sviluppo sereno del bambino, con importanti ripercussioni in età adulta. Dall’altro, tuttavia, si è prolungato lo stato adolescenziale degli adulti, che spesso arrivano emotivamente impreparati alla genitorialità e risultano ancora concentrati su se stessi.
Nel mentre, il mondo è cambiato e la digitalizzazione, l’iper-connessione e la diffusione di nuovi modelli di comportamento ha complicato ulteriormente il difficile compito di essere genitori oggi.
Il genitore deve districarsi tra affettività e autorevolezza, tra permissività e regole, tra garantire al bambino opportunità pari ai coetanei e protezione dai rischi del mondo digitale e web.
Stili di genitorialità dannosi
In un contesto complesso, i comportamenti dei genitori chiamati a crescere un figlio possono essere diversi.
Alcuni stili di genitorialità risultano però particolarmente dannosi per il benessere psicologico e per le competenze sociali e adattative dei bambini. Tra questi:
- il genitore narciso, spesso manipolatore, che fa del figlio uno strumento di autorealizzazione inducendo spesso sensi di colpa, mancanza di autostima, fragilità;
- il genitore elicottero, che protegge il figlio da ogni rischio impedendogli di vivere esperienze formative, per evitare guai e problemi. Anche in questo caso i bambini non sperimentano le proprie competenze nella risoluzione dei problemi e non sviluppano la giusta coscienza delle proprie capacità;
- il genitore amico, troppo permissivo, privo di autorità, che non incarna il ruolo di guida e di esempio per i figli. Mettersi a pari livello dei bambini potrebbe indurli a rifiutare regole, ruoli e convenzioni sociali.
Come essere dei genitori equilibrati?
Rispondere a questa domanda è davvero difficile. L’equilibrio nel rapporto tra genitore e figli è uno stato difficile da raggiungere e spesso lo si ottiene solo quando la prole è diventata ormai adulta.
Tuttavia, uno stile genitoriale equilibrato e funzionale è quello in cui il genitore:
- conserva un’autorevolezza verso i figli, ma non incute timore e non esercita manipolazioni sfruttando un potere psicologico o fisico;
- partecipa alla vita dei figli, senza invadere spazi privati, ma vegliando sulla sicurezza dei bambini;
- concede spazi di libertà e di autonomia via via crescenti, a seconda delle abilità di volta in volta acquisite grazie alla crescita;
- non sottolinea i fallimenti, e dà il giusto valore ai successi. Questo atteggiamento migliora la metacognizione dei bambini e la consapevolezza equilibrata delle proprie abilità;
- non generalizza giudizi negativi sulla persona, ma comunica il suo disappunto o la sua approvazione per i singoli comportamenti.
Perché farsi aiutare da uno psicologo infantile
Essere genitori è davvero una sfida, spesso complicata e non c’è nulla di male nel chiedere l’aiuto di un professionista. Uno psicologo può aiutare il bambino e i genitori a sviluppare le competenze sociali ed emotive, soprattutto quando il piccolo dimostra di sentirsi particolarmente a disagio.
Frequentemente, i bambini che vengono accompagnati in un percorso psicologico manifestano difficoltà a interfacciarsi con gli altri, oppure a rispettare le regole oppure soffrono di carenza di autostima. Alcuni eventi della vita familiare possono influenzare il benessere psicologico del bambino: comunemente il bambino viene destabilizzato quando si rompe un equilibrio, come nel caso della separazione tra i genitori.
I bambini esprimono il loro disagio in modo diverso in base all’età e talvolta quelli che sembrano capricci possono invece essere spie di malesseri emotivi più profondi. Qui lo psicologo infantile può intervenire aiutando il piccolo a tirare fuori le sue emozioni attraverso diverse tecniche, come ad esempio il disegno, il racconto, la storia.
Per info e appuntamenti contatta la psicologa dott.ssa Ada Antonelli.
Questo articolo contiene informazioni generali e non sostituisce il consulto di un professionista.